giovedì 12 novembre 2009



E' abbastanza difficile portare in piazza i comaschi che, come noto, sono persone riservate, distaccate e molto razionali. Se Bruni e compagnia cantante ci sono riusciti è perchè l'hanno fatta davvero grossa. Ovviamente ci riferiamo al famigerato muro sul lago. Questa situazione ha creato l'occasione per dimostrare che i comaschi sono fuori dagli stracci non solo allo stadio, ma nella vita di tutti i giorni...
Giustamente si stanno ribellando ad un sindaco, ad una giunta e ad un consiglio che si sono rivelati incapaci di governare Como. E non mi riferisco solo alla questione del muro, che è solo l'ultima di una lunga serie. Mi riferisco alla Ticosa, alla viabilità, alla manutenzione delle strade, e a tante altre situazioni che stanno esasperando i cittadini.
Tutto questo si genera quando chi dovrebbe governare una città, amandola e rispettandola, invece si fa gli affari suoi, pensa al prestigio personale, o alla carriera nella polichetta ita(G)liana. E per fare questo manda completamente in rovina una città gioiello come la NOSTRA.
Cari comaschi, è ora di tirare fuori le palle: Como è la nostra città e NOI vogliamo viverla appieno, vogliamo vederla risplendere, vogliamo renderla vivibile. Il lago è nostro e noi vogliamo vederlo in ogni sua parte, vogliamo riaverlo com'era una volta, senza muri e senza barriere, senza inquinamento e sporcizia. Solo un sindaco che appartiene a Como può voler bene alla sua città, vuole vederla al massimo delle sue potenzialità, la vuole coccolare. Un sindaco comasco che sappia capire e apprezzare il valore della città che ha tra le mani e che non la sfrutti per fare carriera, e che non sia messo lì solo perchè amico di questo o di quell'altro o perchè facente parte della nota lobby di Comunione e Liberazione. Comaschi ribelliamoci, riprendiamoci la nostra città e gestiamola come merita.

Fronte Indipendentista Lombardia
Como

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