martedì 4 maggio 2010







BOBBY SANDS (Belfast 9/3/1954- Long Kesh 5/5/1981)



Il 5 maggio 1981 nel carcere di Long Kesh decedeva Roibeard Gearoid O’ Seachnasaigh, come avrebbe preferito essere ricordato, o Bobby Sands, come risultava dall’anagrafe dello Stato occupante, primo di una lunga serie di Patrioti Irlandesi, che preferirono la morte all’ignominioso stato di detenuto ordinario.

Confrontandosi frontalmente con il Governo di Sua Maestà britannica rappresentato dalla Lady di Ferro, Margaret Thatcher, immolarono la propria giovane esistenza dopo dure proteste carcerarie, scegliendo di non nutrirsi fino alla fine, colpendo allo stomaco l’opinione pubblica mondiale con la loro determinazione ed il loro coraggio.

Sono passati quasi trent’anni da quei giorni, ma la figura di Bobby indica ancora il cammino a tutti coloro che si impegnano nella battaglia Indipendentista in qualsiasi parte del mondo, cercando di portare il proprio Popolo a raggiungere la Libertà.

Non solo coloro che vissero quei tempi e che ricordano quei lutti, ma soprattutto i giovani si entusiasmano ancora per l’epopea di Bobby e dei suoi compagni di lotta: e’ troppo forte il contrasto fra chi offre tutto, compresa la vita, per un Ideale e chi, come gli odierni politicanti da strapazzo, usano gli Ideali di altri per raggiungere posti di potere e laute prebende.

I Dirigenti, i Militanti e i Sostenitori del FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA non possono che inchinarsi di fronte a tali gigantesche figure, impegnandosi sempre più nel trasmettere al Popolo Lombardo, e soprattutto ai suoi più giovani rappresentanti, l’insegnamento di Bobby Sands.



PER SEMPRE NEI NOSTRI CUORI E NELLE NOSTRE MENTI, BOBBY….



VIA DALL’ITALIA - LOMBARDIA LIBERA

PierGiorgio Seveso

Ufficio Politico – FRONTE INDIPENDENTISTA

martedì 16 febbraio 2010

LA CASTA COLPISCE ANCORA: VERGOGNOSO PROVVEDIMENTO NEI CONFRONTI DEI COMUNI



La Casta politica romana ha approvato nei giorni scorsi, in modo assolutamente bipartisan, un’emendamento al Decreto Milleproroghe che permette una sanatoria preventiva nei confronti dei trasgressori alla legge sulle affissioni abusive, con efficacia a tutto il 31 Marzo 2010.

In questo modo i Lombardi, oltre a doversi sorbire lo scempio delle proprie città letteralmente invase da manifesti elettorali dai quali visi sorridenti promettono mare e monti (promesse che si rimangeranno immediatamente una volta raggiunto lo scopo e cioè l’elezione), avranno la certezza che i propri comuni saranno una volta di più penalizzati, non potendo applicare le contravvenzioni agli attacchini abusivi e scorretti.

Ecco, secondo noi, è proprio questo il punto che deve essere messo in evidenza: questa classe politica, federalista in toto a parole, in realtà non perde occasione per danneggiare gli enti locali, già mal ridotti sotto l’aspetto economico e che non potranno che diminuire i servizi prestati ai cittadini, soprattutto per quanto riguarda le classi più deboli e esposte alla virulenza della crisi economica in atto.

Risulta in tutto ciò ancora più evidente la malafede di chi sul territorio finge di portare avanti le giuste recriminazioni dei Lombardi e poi, comodamente assiso negli scranni del potere centrale, traffica ai danni del Popolo che ingenuamente continua a votarlo.

La soluzione è una sola per liberarci da costoro: INDIPENDENZA

VIA DA ROMA, VIA DALL’ITALIA



FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA

L’Ufficio Politico
ELEZIONI REGIONALI LOMBARDE: NANI E BALLERINE E COMPARSE ALL’ASSALTO



Nonostante anche la Lombardia sia alle prese con una crisi senza precedenti, con quotidiane chiusure di attività produttive e difficoltà sempre maggiori per le famiglie, la Casta politica rivolge tutte le sue attenzioni alla compilazione delle liste per prossime elezioni regionali, con il consueto inserimento di nani, ballerine ed inquisiti.



Si fanno, ad esempio, sempre più ricorrenti le voci di un inserimento in posizione “blindata” di Renzo Bossi, figlio del “Segretario Federale” della Lega Nord, personaggio assurto alle cronache più per le continue bocciature all’esame di Maturità che per le sue capacità politiche od amministrative.

Quale tristezza infinita coglie i Lombardi che ricordano come la nascita della Lega Nord avvenne per reazione alla politica “maneggiona” della Prima Repubblica e contro il nepotismo sfrenato esistente all’interno dei partiti politici di allora.



Tristezza e non sorpresa, in quanto già in passato fu tentata un’operazione simile in ambito europeo, fallita dopo la denuncia sui media. D’altra parte, cosa attendersi ancora da un movimento che ormai ha sacrificato tutti gli ideali per sedersi costantemente alla mensa del Sire di Arcore e adottare in pieno la logica italiana del “tengo famiglia”?



Ecco un altro buon motivo che spinge il FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA nella sua scelta di un astensionismo operoso e attivo in occasione della tornata elettorale lombarda: fino a che non ci sarà un totale ricambio della classe politica, nessuna partecipazione potrà essere programmata, nessuna partecipazione potrà essere efficace, nessuna partecipazione potrà andare al di là di facili illusioni attivistiche. Saremo degli inguaribili romantici, ma poniamo ancora gli Ideali al primo posto della nostra attività politica e non desideriamo mischiarci con gli attori e sopratutto con le comparse di questa moderna “commedia dell’arte”.



VIA DA ROMA , VIA DALL’ITALIA



L’Ufficio Politico del Fronte Indipendentista Lombardia

mercoledì 6 gennaio 2010


Chi siete?
Siamo il Fronte Indipendentista Lombardia.

Cosa proponete?
Proponiamo semplicemente l'indipendenza della Lombardia, intesa come comunità autonoma di popoli, con una peculiare storia e cultura e non come una semplice regione dell'Italia.

Siete della Lega? Cosa vi distingue da loro?
No, non abbiamo nulla a che fare con la Lega. Del partito di Bossi a dire il vero condividiamo pochissime battaglie dal momento che il loro secessionismo si è trasformato, in pochi anni, in una timida proposta federale. La Lega ad oggi è un partito assolutamente italiano, avviluppato in slogan deliranti, battaglie da sottocultura neocons e fedele servo di Berlusconi. In questi anni non hanno fatto nulla (e così saranno anche i prossimi) per aiutare la "loro gente" che soffre vittima di uno stato di aguzzini di cui i fazzoletti verdi sono diventati pienamente parte..

Siete di destra o di sinistra?
Siamo indipendentisti lombardi. Non importa la provenienza politica degli aderenti ma la finalità comune. Il buon senso ci aiuta poi ad accordarci e ad affrontare compatti tutte le battaglie "particolari" che si presentano nel corso dell'anno. Inoltre è bene ricordare che destra e sinistra (se differenze esistono ancora), riconoscendosi entrambe nello stato italiano, per noi lombardi sono naturalmente categorie e stilemi da cui rifuggere.

Come vedete l'immigrazione? Che soluzioni proponete al riguardo?
In un mondo purtroppo preda della globalizzazione la resistenza oltranzista anti-immigrazione è impensabile. Allo stesso modo è ridicolo e altrettanto preoccupante l'elogio indiscriminato del melting-pot. Il Fronte, pur deprecando pastrocchi giuridici inefficaci e meramente propagandistici come il reato d'immigrazione clandestina, propone quote di immigrazione fisse calcolate sulla percentuale della popolazione in modo da gestire senza traumi l'ingresso degli stranieri nei confini lombardi. Inoltre si darà prelazione a tutti quei popoli per tradizione e cultura più vicini a noi (come il mondo dell'est Europa).

Che significato hanno il nome e il simbolo del vostro movimento?
Il nome indica un'avanguardia di uomini semplici ma orgogliosi, coraggiosi figli di Lombardia, che lotteranno con tutti i mezzi che consente la politica per l'indipendenza della nostra amata terra. L'Aquila bicefala, simbolo imperiale, ricorda non solo la nostra naturale appartenenza alla Mitteleuropa ma anche le due componenti culturali che creano la Lombardia odierna, quella occidentale (Insubria) e quella orientale (sotto Venezia prima dell'unità italiana). Naturalmente la croce rossa su campo bianco è la bandiera di Milano, capitale della nostra amata nazione.

Come vedete il federalismo in generale e quello approvato dal governo Berlusconi?
TRispondiamo con una domanda: Un governo di centro-destra che raccoglie consensi dal nord fino al sud potrà mai concepire un federalismo autentico e a reale vantaggio dei Lombardi? Gli interessi e le consorterie nel meridione sono troppo importanti per lasciarsele sfuggire (come recenti cronache giudiziarie hanno dimostrato) e se si parlerà di federalismo in questo governo sarà solo un nome di facciata, un muro per nascondere una realtà assolutamente identica. Ma ci siamo già dimenticati la ridicola Devolution ?! Nella logica de "un colpo al cerchio e uno alla botte" saranno sempre i lombardi a pagarla immeritatamente più di tutti.

Siete contro l'unità d'Italia? Perchè? Siete contro i meridionali?
Siamo assolutamente contrari all'unità d'Italia, un'unità cercata dalla massoneria e dai poteri forti in odio alla chiesa cattolica e contro la volontà stessa dei popoli: il "mitico" risorgimento è stato in realtà nulla più di un movimento elitario (che però deteneva i gangli del potere sabaudo e non solo) che, con l'annessione, ha rovinato tutti gli aurei localismi che caratterizzavano la penisola. Dopo più di un secolo di occupazione militare italiana i risultati di questa nefasta operazione sono sotto gli occhi di tutti a partire da collasso economico della pubblica amministrazione, la totale disintegrazione del tessuto economico del mezzogiorno e le tasse esorbitanti da stato sociale modello Scandinavia (salvo poi restituire una qualità di servizi da paese di terz'ordine). Il Fronte Indipendentista Lombardia non è assolutamente contro i meridionali ma li considera come i lombardi, i veneti, i piemontesi ecc. ecc. vittime dello stato unitario italiano e appoggia chiunque in quelle terre voglia ribellarsi all'inefficienza e all'arroganza dell'invasore.

Cosa ne pensate della crisi e quali soluzioni proponete?
La crisi economica ha dimostrato per l'ennesima volta il fallimento del capitalismo di stampo turbo-liberare, un sistema che non solo ha causato paurose sacche di povertà ma che ha contribuito a distruggere gran parte del paesaggio naturale della nostra amata terra. Come Fronte appoggiamo il modello della decrescita sostenibile e proponiamo una visione economica che superi il solipsismo egocentrico del liberalismo ma che sappia fondere la meritocrazia e la carità tipica dei tradizionali sistemi comunitari. Allo stesso modo pensiamo che l'ambiante sia una risorsa fondamentale per l'uomo e quindi ci impegneremo a combattere tutti i "cementifica tori" che da anni hanno infestato i comuni e le provincie di Lombardia.

Perchè l'indipendenza della Lombardia risolverebbe i nostri problemi? Non sarebbe meglio risolvere i problemi del Sud col federalismo solidale?
Come già ricordato il federalismo modello italiano sarebbe necessariamente destinato a fallire dal momento che gli interessi economici nel meridione sono talmente forti che nessun politico rinuncerebbe al proprio elettorato per cambiare veramente il paese. L'indipendenza della Lombardia non solo sarebbe un fiero atto di libertà ma, prima di tutto, un atto di giustizia dal momento in cui lo stato sperpera il nostro denaro e solo una minima parte delle tasse versate dagli onesti lombardi viene reinvestita sul territorio. Attualmente viviamo nella situazione grottescamente singolare di essere una delle regioni più produttive dell'intera Europa che però vanta una rete stradale e infrastrutture scarsissime: un'indipendenza nazionale garantirebbe quella gestione disinteressata, fatta da lombardi per lombardi, che porterebbe la Lombardia alle vette economiche (e soprattutto sociali) dell'intero continente.

Come pensate di ottenere l'indipendenza della Lombardia?
L'indipendenza della Lombardia non più essere uno slogan. La libertà nazionale deve essere un processo condotto a piccoli passi iniziando con una solida riscoperta della lingua e della cultura lombarda per poi passare alla battaglia politica vera e propria nei comuni, nelle province e in regione. Non bisogna fare l'errore di essere precipitosi e di rincorrere sempre l'elezione di turno; la libertà è un concetto difficile da conquistare e prima di tutto bisogna averlo interiorizzato e pubblicamente dimostrato: solo i liberi potranno condurre una nazione di uomini liberi verso l'indipendenza.

Copyright ©2009 Fronte Indipendentista Lombardia Ftronte Nord. E' vietata la riproduzione, anche solo in parte, di contenuti e grafica.

giovedì 19 novembre 2009




COMUNICATO FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA

BASTA ROMA - VIA DALL’ITALIA
Dopo averci derubato della nostra identità, della nostra lingua e delle nostre tradizioni ed aver devastato il nostro territorio per arricchire i soliti furbi, ieri Roma ci ha scippato di una delle proprietà comuni di tutti i cittadini Lombardi, l’acqua.
Grazie al voto del Parlamento romano, e con la collaborazione degli ascari in camicia verde, tanti rumorosi sul territorio ma silenti come agnelli a Roma, lo Stato italiano ho tolto alle comunità locali e in definita a tutti noi il controllo della distribuzione delle acque, che finirà nelle mani dei soliti potentati ammanicati con la politica oppure in quelle delle enormi multinazionali, come ad esempio la potentissima VeoliaWater ex General des Eaux parigina, subito pronte ad approfittare dell’affare.
Al furto si aggiunge la prospettiva di un aumento generalizzato dei costi per le famiglie lombarde, già devastate da una crisi economica nata in ambito internazionale, ma che da noi sta assumendo proporzioni epocali a causa dell’ignavia di una classe politica incapace di risolvere i problemi della popolazione, impegnata com’è nello stupido cinguettio del gossip romano.
RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA LIBERTA’ E LA NOSTRA TERRA, FINCHE’ SIAMO IN TEMPO.

L’Ufficio Politico del Fronte Indipendentista Lombardia
19/11/2009

giovedì 12 novembre 2009



E' abbastanza difficile portare in piazza i comaschi che, come noto, sono persone riservate, distaccate e molto razionali. Se Bruni e compagnia cantante ci sono riusciti è perchè l'hanno fatta davvero grossa. Ovviamente ci riferiamo al famigerato muro sul lago. Questa situazione ha creato l'occasione per dimostrare che i comaschi sono fuori dagli stracci non solo allo stadio, ma nella vita di tutti i giorni...
Giustamente si stanno ribellando ad un sindaco, ad una giunta e ad un consiglio che si sono rivelati incapaci di governare Como. E non mi riferisco solo alla questione del muro, che è solo l'ultima di una lunga serie. Mi riferisco alla Ticosa, alla viabilità, alla manutenzione delle strade, e a tante altre situazioni che stanno esasperando i cittadini.
Tutto questo si genera quando chi dovrebbe governare una città, amandola e rispettandola, invece si fa gli affari suoi, pensa al prestigio personale, o alla carriera nella polichetta ita(G)liana. E per fare questo manda completamente in rovina una città gioiello come la NOSTRA.
Cari comaschi, è ora di tirare fuori le palle: Como è la nostra città e NOI vogliamo viverla appieno, vogliamo vederla risplendere, vogliamo renderla vivibile. Il lago è nostro e noi vogliamo vederlo in ogni sua parte, vogliamo riaverlo com'era una volta, senza muri e senza barriere, senza inquinamento e sporcizia. Solo un sindaco che appartiene a Como può voler bene alla sua città, vuole vederla al massimo delle sue potenzialità, la vuole coccolare. Un sindaco comasco che sappia capire e apprezzare il valore della città che ha tra le mani e che non la sfrutti per fare carriera, e che non sia messo lì solo perchè amico di questo o di quell'altro o perchè facente parte della nota lobby di Comunione e Liberazione. Comaschi ribelliamoci, riprendiamoci la nostra città e gestiamola come merita.

Fronte Indipendentista Lombardia
Como

mercoledì 11 novembre 2009





Comunicato per l'anniversario della conclusione della prima guerra mondiale (11 novembre 1918)


Come nelle più orrende cerimonie precolombiane anche l’ita(g)lia, entrando il 24 Maggio 1915 in guerra, richiese il tributo di sangue ai suoi “figli” con cui nutrire le sue diaboliche brame. Salvo il rispetto per tutti i caduti e per chi credeva davvero di combattere per la propria Patria (non ultimo il nostro padre Gemelli), crediamo sia lecito domandarsi a decenni di distanza quale siano state le motivazioni che possano giustificare la morte di 15 milioni di persone. Per cosa la nostra gente combatteva con i fucili dei carabinieri puntati alle spalle? Per cosa il sanguinario Cadorna mandava alla morte tanti giovani ignari? La verità si cela ben oltre la cortina di fumo sparsa da cinquant’anni di storiografia tendenziosa. La prima guerra mondiale fu un passaggio essenziale del progetto massonico di impiantare il “Novus ordo seclorum” in Europa, dopo esserci riusciti con efficacia negli USA, mediante la distruzione dell’Impero Asburgico, ultima traccia (per quanto sbiadita) del Sacro Romano Impero e dell’Europa dei secoli d’oro del cristianesimo. L’uccisione dell’arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo il 28 Giugno 1914 fu attentamente pianificata nelle logge massoniche cui aderivano gli irredentisti serbi della “Giovine Bosnia”, tanto che prima di essere ucciso dal giovane “serbo” Gavrilo Princip l’arciduca scampò al lancio di una bomba a mano: quel giorno l’arciduca doveva morire! Così tutti gli Stati d’Europa finirono per entrare in guerra, trascinativi dalle potenti elitès finanziarie massoniche, pensando che lo scontro si sarebbe risolto in pochi mesi: pagarono con la loro esistenza questo errore di valutazione! L’impero ottomano, indebolito dal conflitto, fu distrutto dai massoni “Giovani Turchi” ; l’impero russo travolto dal comunismo bolscevico, i cui quadri dirigenziali pullulavo di elementi “russi” solo di lingua, l’Impero asburgico completamente distrutto e smembrato. Le altre nazioni, infine, accettarono l’istituzione della Società delle Nazioni, organismo sovranazionale con la quale il “fratello” Wilson avrebbe voluto instaurare il governo massonico mondiale. Si compiva così il tragico destino dell’Europa… non festeggiate, oh Ita(g)liani, ma piangete, piangete sopra le ceneri del continente che avete aiutato a morire!

L'Ufficio Politico del Fronte Indipendentista Lombardia



LOMBARDIA E VENETO: due realtà politiche a confronto.

Il mondo politico della Repubblica Italiana è in questo periodo in grande fermento, non per risolvere i quotidiani problemi delle sventurate popolazioni che la abitano, ma in preparazione delle Elezioni Regionali che si svolgeranno nel 2010.
E qui, in chiave indipendentista, occorre fare un’osservazione sulle differenti situazioni che si verificano in due Regioni vicine e per molte ragioni simili, la Lombardia e il Veneto. Dalle indiscrezioni che si possono cogliere nell’ambiente politico, in Veneto potrebbero essere ben tre le liste presenti alla competizione elettorale che si richiamano a Movimenti Indipendentisti o Venetisti, mentre nella nostra Lombardia non ci sarà alcuna lista di tale genere. Ecco, è proprio su questo che vorremmo invitare alla riflessione, non certo per supportare una candidatura del nostro recentemente rinato Movimento, ma perché questa è un’anomalia assolutamente unica nell’ambito dell’Europa delle Piccole Patrie. Ovunque Movimenti indipendentisti partecipano alle Elezioni di carattere regionale raccogliendo il consenso di coloro che desiderano affrancarsi dal potere dello Stato centrale e centralista; solo i Lombardi non sono riusciti finora a coagularsi intorno ad un progetto di tale respiro. Forse perché, paragonandoci al caso Veneto, è mancata l’azione di quelle benemerite associazioni culturali, che hanno contribuito al rilancio dell’Identità e della Lingua Locale a livello regionale. Pensiamo solo agli eventi e alle mobilitazioni indette da Raixe Venete e forse comprenderemo il perché del proliferare di Movimenti politici Venetisti nella vicina Regione.
Ecco allora quale può essere l’indicazione per un’azione incisiva del FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA: azione politica, ma anche di risveglio culturale del Popolo Lombardo e quindi anche la promozione di un bilinguismo negli atti politici, in modo da risvegliare i Lombardi, che negli ultimi decenni sono stati letteralmente addormentati dalla retorica italianista.
Fare un tentativo, in poche parole, forse l’ultimo possibile, per convincere i Lombardi ad affrancarsi anche da coloro che, autonomisti a parole, non hanno a cuore il benessere della nostra Terra ma di regioni più assolate e lontane, e che difendono gli interessi di coloro che ci hanno sempre derubato.
LOMBARDIA LIBERA

Ufficio Politico Fronte Indipendentista Lombardia

martedì 10 novembre 2009

sabato 7 novembre 2009

Mozione numero 1
“Fronte Indipendentista Lombardia: testimonianza, identità, antagonismo politico, Futuro”
15 ottobre 2009

Non vorrei fosse travisato il significato di questa serata che ben lungi dall’essere il ritrovo informale di alcuni amici è, pur in questa atmosfera decisamente spartana, il secondo congresso nazionale del Nostro Movimento. Non una serata di tristezza ma di gioia (1), non una serata di divisione ma di unità (2), non una serata di ricordi ma di progetti (3).

1) Siamo vivi e abbiamo ripreso in mano il nostro futuro.
Dopo un anno in cui il Fronte era entrato in un odioso e miserevole limbo politico e ideologico di un’alleanza incerta e raccogliticcia come quella di Lombardia Autonoma ( o meglio dire Lega Padana – Lombardia Autonoma) dove l’incertezza della gestione, la mancanza di chiarezza statutaria, la sostanziale anarchia e una grave ipoteca padronale avevano reso impossibile qualunque azione politica seria nell’ambito di un reale autonomismo e indipendentismo. Ne abbiamo preso atto in tempo prima che ulteriori passaggi ci portassero a perdere ulteriormente in dignità di fronte a quel piccolo bacino di consensi raccolto .
Il Fronte riprende stasera la sua piena libertà d’azione, si può posizionare in piena libertà all’interno del dibattito politico, può senza legacci giudicare e segnalare alla pubblica opinione tutte quello che sa di stortura, di manomissione, di abuso, di compravendita politica, di mercimonio ai danni del popolo lombardo.
Un popolo beninteso che non sempre si meriterebbe il nostro aiuto, diviso e impestato com’è dal qualunquismo, dall’appiattimento sul bipolarismo italiano, dal correre “in soccorso del vincitore”, dall’assunzione di modelli comportamentali e sociali molto lontani dalla nostra identità ma più vicini ad una mentalità levantina e affaristica. Ma le ragioni della nostra Heimat di appartenenza vanno al di là del pur desolante quadro.

2) Non è una serata di divisione ma di unità: infatti non ci allontaniamo da nulla ma continuiamo semplicemente quel cammino iniziato il 1 maggio 2006 a Cazzago San Martino (Bs), in piena coerenza coi principi che stabilimmo allora. Senza soluzione di continuità, riprendiamo semplicemente e normalmente, sotto le insegne di quest’ aquila bicipite simbolo di quella Mitteleuropa imperiale cui, da lombardi, sentiamo di appartenere, insegne onorate e immacolate non profanate da alleanze e doppiezze ideologiche profananti e contaminanti. Tra chi riprende in mano questa bandiera, ci sono gran parte di quei fondatori che sottoscrissero la fondazione del movimento il 7 luglio 2006.

3) Perché quindi questa non sia solo una serata di ricordi e di piccole e grandi battaglie elettorali ma di progetti, il Fronte deve avere il coraggio di rileggere la sua storia, per cogliere i grandi errori che hanno caratterizzato la precedente gestione, per cogliere il suo “peccato originale”, quello di essere nato più per reazione che per un vero progetto, più per evento occasionale che con un vero programma. Quindi, senza alcuna vera e meditata piattaforma programmatica, con un procedere tortuoso e contraddittorio il Fronte ha contribuito a disperdere
tutte quelle forze sane che anelavano ad un ritorno a vario titolo al secessionismo all’indipendentismo, ha contributo ad reincanalare la protesta nei normali binari dell’elettoralismo all’italiana, ha demotivato i coraggiosi, allontanato i critici, spezzato la volontà degli innovatori, pescando a volte in un sottobosco politico assai discutibile. Se vogliamo ricostruire, dobbiamo quindi guardare in faccia alla realtà e solo da lì ripartire in modo costruttivo e se necessario rompendo gran parte degli schemi mentali della precedente gestione.
Mai più una smodata gestione personalistica e autocratica del movimento, mai più una ricerca ossessiva dell’appuntamento elettorale, mai più l’appuntarsi casuale sulle novità nella cronaca, mai più il cavalcare un tema d’occasione per poi dimenticarlo un istante dopo, mai più contatti politici pubblici o privati (né tantomeno alleanze) con movimenti politici e culturali che non condividano almeno una visione post-italiana e post-bipolare della politica, mai più contatti con la Lega Nord, mai più una mentalità leghista nella gestione della politica. Siamo frontisti e non abbiamo nulla in comune con la Lega sotto NESSUN aspetto, non siamo né fratelli, né cugini. Più serietà, più organizzazione, meno attivismo, un’azione su medio, lungo, lunghissimo termine, utilizzo continuativo dei media, specialmente internet, un’azione che sia decisamente meno partitica e più identitaria e culturale.
Sarà necessario riprendere i contatti con “I Veneti”, con il Pnv, col “Front Furlan”, coi sardisti e i movimenti meridionalisti neoborbonici e sarà importantissimo prendere finalmente (e sottolineo finalmente) esempio dal magistero e dall’esperienza dei grandi indipendentismi europei, non oscure bandierine da sventolare all’occorrenza.
Parlo ovviamente degli stilemi comunicativi del Vlaams Belang fiammingo, dell’Adsav bretone, dei movimenti politici baschi, catalanisti, galizisti, corsi, occitanisti, trentino-tirolesi, che dovranno essere da noi accuratamente studiati.
I temi securistici e anti-immigrazionistici dovranno essere, pur ribadendo la nostra profonda attenzione alla centralità dello Ius sanguinis, molto marginali a favore di un discorso identitario e indipendentista.
Proprio per questo sarà importante un utilizzo costante del bilinguismo (italiano-lingua locale) nei principali comunicati: ben al di là dell’aspetto folclorico, questa disciplina è essenziale per un progressivo sviluppo di un discorso indipendentista degno di questo nome. In una gestione collegiale e poco burocratica, c’è il germe per responsabilizzare i gruppi provinciali e locali, sarà cura di nominare un ufficio politico di giovani indipendentisti che possano trasmettere e trasformare in comunicatri politici le segnalazioni che provengano dalle sezioni locali.
Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo inevitabile passaggio: Gianmario Marcante e Giovanni Stefanazzi, Giorgio Galli presidente uscente del Fronte, il militante Davide Alemanni per la consulenza giuridica e i consiglieri nazionali Giovanni Roversi e Alessandro Ceresoli per avermi fatto comprendere la gravità della situazione, in tempi non ancora sospetti.
E soprattutto per quella brava e onesta gente del Fronte che con la sua determinazione e onestà, è d’esempio per noi, militanti più giovani, è, per servirla e aiutarla, che mi candido alla segreteria del Fronte Indipendentista Lombardia.
Lombardia libera!

Piergiorgio Seveso

giovedì 5 novembre 2009



Abbiamo appreso tramite un sito internet della probabile costituzione di un fantomatico Fronte Autonomista Lombardia, creato da sedicenti autonomisti con l’evidente scopo di creare difficoltà al nostro Movimento.

Il FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA, nato nel 2006 per riaffermare l’onestà intellettuale dei propri componenti e per ribadire la loro chiarezza d’intenti e che ha ripreso l’attività politica recentemente per gli stessi motivi, non può che denunciare questa ridicola manovra messa in atto da personaggi ormai totalmente immersi nel gioco della politichetta italiana, che pensano di turlupinare per l’ennesima volta i Lombardi con sigle fasulle ed ingannatorie, avendo come riferimento non la Lombardia, ma Roma e Catania.

Siamo comunque certi che queste manovrette di basso rango non avranno alcun successo, in quanto i Lombardi sono stufi di essere presi per il naso da costoro ed hanno capito che la fiducia non si ottiene creando nuove scatole vuote ogni settimana, ma lavorando seriamente sulle problematiche che attanagliano la nostra bella Terra e le sue Genti.



FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA

L’Ufficio Politico

lunedì 2 novembre 2009

Comunicato stampa del Fronte Indipendentista Lombardia sulle dimissioni del sindaco di Lecco Antonella Faggi.

Non ci interessa spendere fiumi di inchiostro per commentare la vicenda delle dimissioni del sindaco di Lecco Antonella Faggi. D´altronde l´episodio non è altro che uno dei tanti a cui una certa politica piccina all´italiana ci ha purtroppo abituati in questi ultimi anni. Merita però che sia portata all´attenzione dei lecchesi e di tutti gli abitanti della provincia la situazione disastrosa in cui versa in nostro amato capoluogo. Mentre i politicanti litigano e si azzuffano per ridicole beghe partitiche, la città di Lecco, fiore all´occhiello della Lombardia settentrionale, muore ogni giorno di più. E´una città ormai esangue, distrutta dalla cementificazione selvaggia che nulla ha risparmiato e da un´amministrazione assai poco lungimirante (come i fatti di questi giorni del resto dimostrano). Il Fronte Indipendentista Lombardia chiama a raccolta tutti i lecchesi affinché si risollevino le sorti della nostra amata terra, altrimenti non ci rimane che augurare a Lecco almeno una buona morte. In requiem.

Fronte Indipendentista Lombardia
Provincia di Lecco

martedì 27 ottobre 2009

Il FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA , che da pochi giorni ha deciso di riprendere la propria attivita´ politica ricominciando a diffondere l´idea Indipendentista nelle vie e nelle piazze di Lombardia, non puo´ che essere al fianco delle Associazioni e dei Movimenti Venetisti che in questi giorni stanno ricordando l´infausta data del 20-21 Ottobre 1866, giorno in cui venne indetto il cosiddetto plebiscito per l´adesione al nascituro Stato italiano.

Ormai la coltre delle nebbie sparse in abbondanza dallo Stato occupante per non far conoscere le modalita´ e le irregolarita´ con cui venne effettuata tale consultazione e´ stata dipanata da storici coraggiosi e rispettosi della verita´.

Questa vera e propria truffa perpetrata ai danni del Popolo Veneto e´ stata smascherata e ora la libera voce dei Patrioti Veneti puo´ alzarsi forte e chiara nel denunciare tale ingiustizia, che fu il punto di partenza della grave crisi che colpi´ il Veneto negli anni successivi, causando poverta´, arretratezza ed il doloroso fenomeno emigratorio, che spinse i Veneti a raggiungere i lidi piu´ lontani per cercare di sopravvivere.
Ancor oggi, un potere pervasivo e senza volto, continua ad utilizzare le maschere di un suffragio universale manipolato per meglio esercitare affari e latrocinii sulla pelle dei popoli.

Milano 26 Ottobre 2009

Il Portavoce

PIERGIORGIO SEVESO
Nel triste anniversario, celebrato nei giorni scorsi, del bombardamento anglo-americano del quartiere di Gorla, in Milano, il FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA, nel rivolgere il proprio pensiero ai Milanesi vittime di tale efferato ed ingiustificato atto bellico che nell´Ottobre 1944 porto´ la morte nella Capitale Lombarda, non puo´ che riaffermare l´augurio che mai più guerre di altri dovranno insanguinare la Terra Lombarda.

Nei secoli, troppe volte i Lombardi sono stati vittime delle ambizioni altrui ed e´ quindi giunto il momento di dire BASTA. Non ci interessa da che parte sta la ragione ed il torto, ma MAI PIU´ i Lombardi dovranno piangere i loro figli massacrati da eserciti che combattono le LORO guerre sul NOSTRO Suolo.

Milano 26 Ottobre 2009

Il portavoce PIERGIORGIO SEVESO

sabato 17 ottobre 2009

Comunicato Fronte Indipendentista Lombardia
15 ottobre 2009

Nel giorno della rinascita del FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA e della ripresa dell’attività politica su basi rinnovate e rinnovati dirigenti, ma sempre con solo un ultimo fine, l’Indipendenza della Terra Lombarda e del suo Popolo,

il Consiglio Nazionale riunito a Lainate (MI) non può che esprimere la propria solidarietà e quella di tutti i Militanti ad ARNALDO OTEGI e agli altri esponenti indipendentisti Baschi, incarcerati nei giorni scorsi su ordine della magistratura spagnola.

Atti come questo non contribuiscono certo alla convivenza civile, ma anzi riportano la situazione ad anni bui, dove la repressione giudiziaria era l’unico mezzo usato per risolvere il conflitto basco.

Come non riusciranno a far tacere OTEGI e i suoi compatrioti, non riusciranno a far tacere più a lungo la voce dei Popoli d’Europa che reclamano a forza il proprio diritto all’Autodeterminazione.

GORA EUSKAL HERRIA - LOMBARDIA LIBERA

venerdì 9 ottobre 2009


Giovedi' 15 Ottobre pv alle ore 21, si riunira' nella sede di Lainate il Congresso Nazionale del FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA.
Durante il Congresso verranno eletti i dirigenti dello stesso, nel segno della continuita' della battaglia per l'Indipendenza della Terra Lombarda.
Sono ovviamente invitati tutti i Militanti e coloro che contribuirono alla nascita del Movimento e che intendano ribadire la loro fedelta' al Progetto.
Col Consiglio nazionale straordinario del 1 ottobre 2009 il Fronte Indipendentista Lombardia ha lasciato Lombardia Autonoma, provvedendo al rinnovo delle cariche statutarie pro tempore sino al congresso e cessando ogni rapporto politico con Lombardia Autonoma.

Presidente nazionale (pro tempore): Giorgio Galli
Segretario nazionale (pro tempore): Piergiorgio Seveso
Segretario amministrativo (pro tempore): Giovanni Stefanazzi

Quindi l'opzione indipendentista torna ad assumere una nuova centralità all'interno del movimento, anche se maggiori dettagli politici saranno definiti durante il Congresso a Lainate.