martedì 4 maggio 2010







BOBBY SANDS (Belfast 9/3/1954- Long Kesh 5/5/1981)



Il 5 maggio 1981 nel carcere di Long Kesh decedeva Roibeard Gearoid O’ Seachnasaigh, come avrebbe preferito essere ricordato, o Bobby Sands, come risultava dall’anagrafe dello Stato occupante, primo di una lunga serie di Patrioti Irlandesi, che preferirono la morte all’ignominioso stato di detenuto ordinario.

Confrontandosi frontalmente con il Governo di Sua Maestà britannica rappresentato dalla Lady di Ferro, Margaret Thatcher, immolarono la propria giovane esistenza dopo dure proteste carcerarie, scegliendo di non nutrirsi fino alla fine, colpendo allo stomaco l’opinione pubblica mondiale con la loro determinazione ed il loro coraggio.

Sono passati quasi trent’anni da quei giorni, ma la figura di Bobby indica ancora il cammino a tutti coloro che si impegnano nella battaglia Indipendentista in qualsiasi parte del mondo, cercando di portare il proprio Popolo a raggiungere la Libertà.

Non solo coloro che vissero quei tempi e che ricordano quei lutti, ma soprattutto i giovani si entusiasmano ancora per l’epopea di Bobby e dei suoi compagni di lotta: e’ troppo forte il contrasto fra chi offre tutto, compresa la vita, per un Ideale e chi, come gli odierni politicanti da strapazzo, usano gli Ideali di altri per raggiungere posti di potere e laute prebende.

I Dirigenti, i Militanti e i Sostenitori del FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA non possono che inchinarsi di fronte a tali gigantesche figure, impegnandosi sempre più nel trasmettere al Popolo Lombardo, e soprattutto ai suoi più giovani rappresentanti, l’insegnamento di Bobby Sands.



PER SEMPRE NEI NOSTRI CUORI E NELLE NOSTRE MENTI, BOBBY….



VIA DALL’ITALIA - LOMBARDIA LIBERA

PierGiorgio Seveso

Ufficio Politico – FRONTE INDIPENDENTISTA

martedì 16 febbraio 2010

LA CASTA COLPISCE ANCORA: VERGOGNOSO PROVVEDIMENTO NEI CONFRONTI DEI COMUNI



La Casta politica romana ha approvato nei giorni scorsi, in modo assolutamente bipartisan, un’emendamento al Decreto Milleproroghe che permette una sanatoria preventiva nei confronti dei trasgressori alla legge sulle affissioni abusive, con efficacia a tutto il 31 Marzo 2010.

In questo modo i Lombardi, oltre a doversi sorbire lo scempio delle proprie città letteralmente invase da manifesti elettorali dai quali visi sorridenti promettono mare e monti (promesse che si rimangeranno immediatamente una volta raggiunto lo scopo e cioè l’elezione), avranno la certezza che i propri comuni saranno una volta di più penalizzati, non potendo applicare le contravvenzioni agli attacchini abusivi e scorretti.

Ecco, secondo noi, è proprio questo il punto che deve essere messo in evidenza: questa classe politica, federalista in toto a parole, in realtà non perde occasione per danneggiare gli enti locali, già mal ridotti sotto l’aspetto economico e che non potranno che diminuire i servizi prestati ai cittadini, soprattutto per quanto riguarda le classi più deboli e esposte alla virulenza della crisi economica in atto.

Risulta in tutto ciò ancora più evidente la malafede di chi sul territorio finge di portare avanti le giuste recriminazioni dei Lombardi e poi, comodamente assiso negli scranni del potere centrale, traffica ai danni del Popolo che ingenuamente continua a votarlo.

La soluzione è una sola per liberarci da costoro: INDIPENDENZA

VIA DA ROMA, VIA DALL’ITALIA



FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA

L’Ufficio Politico
ELEZIONI REGIONALI LOMBARDE: NANI E BALLERINE E COMPARSE ALL’ASSALTO



Nonostante anche la Lombardia sia alle prese con una crisi senza precedenti, con quotidiane chiusure di attività produttive e difficoltà sempre maggiori per le famiglie, la Casta politica rivolge tutte le sue attenzioni alla compilazione delle liste per prossime elezioni regionali, con il consueto inserimento di nani, ballerine ed inquisiti.



Si fanno, ad esempio, sempre più ricorrenti le voci di un inserimento in posizione “blindata” di Renzo Bossi, figlio del “Segretario Federale” della Lega Nord, personaggio assurto alle cronache più per le continue bocciature all’esame di Maturità che per le sue capacità politiche od amministrative.

Quale tristezza infinita coglie i Lombardi che ricordano come la nascita della Lega Nord avvenne per reazione alla politica “maneggiona” della Prima Repubblica e contro il nepotismo sfrenato esistente all’interno dei partiti politici di allora.



Tristezza e non sorpresa, in quanto già in passato fu tentata un’operazione simile in ambito europeo, fallita dopo la denuncia sui media. D’altra parte, cosa attendersi ancora da un movimento che ormai ha sacrificato tutti gli ideali per sedersi costantemente alla mensa del Sire di Arcore e adottare in pieno la logica italiana del “tengo famiglia”?



Ecco un altro buon motivo che spinge il FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA nella sua scelta di un astensionismo operoso e attivo in occasione della tornata elettorale lombarda: fino a che non ci sarà un totale ricambio della classe politica, nessuna partecipazione potrà essere programmata, nessuna partecipazione potrà essere efficace, nessuna partecipazione potrà andare al di là di facili illusioni attivistiche. Saremo degli inguaribili romantici, ma poniamo ancora gli Ideali al primo posto della nostra attività politica e non desideriamo mischiarci con gli attori e sopratutto con le comparse di questa moderna “commedia dell’arte”.



VIA DA ROMA , VIA DALL’ITALIA



L’Ufficio Politico del Fronte Indipendentista Lombardia

mercoledì 6 gennaio 2010


Chi siete?
Siamo il Fronte Indipendentista Lombardia.

Cosa proponete?
Proponiamo semplicemente l'indipendenza della Lombardia, intesa come comunità autonoma di popoli, con una peculiare storia e cultura e non come una semplice regione dell'Italia.

Siete della Lega? Cosa vi distingue da loro?
No, non abbiamo nulla a che fare con la Lega. Del partito di Bossi a dire il vero condividiamo pochissime battaglie dal momento che il loro secessionismo si è trasformato, in pochi anni, in una timida proposta federale. La Lega ad oggi è un partito assolutamente italiano, avviluppato in slogan deliranti, battaglie da sottocultura neocons e fedele servo di Berlusconi. In questi anni non hanno fatto nulla (e così saranno anche i prossimi) per aiutare la "loro gente" che soffre vittima di uno stato di aguzzini di cui i fazzoletti verdi sono diventati pienamente parte..

Siete di destra o di sinistra?
Siamo indipendentisti lombardi. Non importa la provenienza politica degli aderenti ma la finalità comune. Il buon senso ci aiuta poi ad accordarci e ad affrontare compatti tutte le battaglie "particolari" che si presentano nel corso dell'anno. Inoltre è bene ricordare che destra e sinistra (se differenze esistono ancora), riconoscendosi entrambe nello stato italiano, per noi lombardi sono naturalmente categorie e stilemi da cui rifuggere.

Come vedete l'immigrazione? Che soluzioni proponete al riguardo?
In un mondo purtroppo preda della globalizzazione la resistenza oltranzista anti-immigrazione è impensabile. Allo stesso modo è ridicolo e altrettanto preoccupante l'elogio indiscriminato del melting-pot. Il Fronte, pur deprecando pastrocchi giuridici inefficaci e meramente propagandistici come il reato d'immigrazione clandestina, propone quote di immigrazione fisse calcolate sulla percentuale della popolazione in modo da gestire senza traumi l'ingresso degli stranieri nei confini lombardi. Inoltre si darà prelazione a tutti quei popoli per tradizione e cultura più vicini a noi (come il mondo dell'est Europa).

Che significato hanno il nome e il simbolo del vostro movimento?
Il nome indica un'avanguardia di uomini semplici ma orgogliosi, coraggiosi figli di Lombardia, che lotteranno con tutti i mezzi che consente la politica per l'indipendenza della nostra amata terra. L'Aquila bicefala, simbolo imperiale, ricorda non solo la nostra naturale appartenenza alla Mitteleuropa ma anche le due componenti culturali che creano la Lombardia odierna, quella occidentale (Insubria) e quella orientale (sotto Venezia prima dell'unità italiana). Naturalmente la croce rossa su campo bianco è la bandiera di Milano, capitale della nostra amata nazione.

Come vedete il federalismo in generale e quello approvato dal governo Berlusconi?
TRispondiamo con una domanda: Un governo di centro-destra che raccoglie consensi dal nord fino al sud potrà mai concepire un federalismo autentico e a reale vantaggio dei Lombardi? Gli interessi e le consorterie nel meridione sono troppo importanti per lasciarsele sfuggire (come recenti cronache giudiziarie hanno dimostrato) e se si parlerà di federalismo in questo governo sarà solo un nome di facciata, un muro per nascondere una realtà assolutamente identica. Ma ci siamo già dimenticati la ridicola Devolution ?! Nella logica de "un colpo al cerchio e uno alla botte" saranno sempre i lombardi a pagarla immeritatamente più di tutti.

Siete contro l'unità d'Italia? Perchè? Siete contro i meridionali?
Siamo assolutamente contrari all'unità d'Italia, un'unità cercata dalla massoneria e dai poteri forti in odio alla chiesa cattolica e contro la volontà stessa dei popoli: il "mitico" risorgimento è stato in realtà nulla più di un movimento elitario (che però deteneva i gangli del potere sabaudo e non solo) che, con l'annessione, ha rovinato tutti gli aurei localismi che caratterizzavano la penisola. Dopo più di un secolo di occupazione militare italiana i risultati di questa nefasta operazione sono sotto gli occhi di tutti a partire da collasso economico della pubblica amministrazione, la totale disintegrazione del tessuto economico del mezzogiorno e le tasse esorbitanti da stato sociale modello Scandinavia (salvo poi restituire una qualità di servizi da paese di terz'ordine). Il Fronte Indipendentista Lombardia non è assolutamente contro i meridionali ma li considera come i lombardi, i veneti, i piemontesi ecc. ecc. vittime dello stato unitario italiano e appoggia chiunque in quelle terre voglia ribellarsi all'inefficienza e all'arroganza dell'invasore.

Cosa ne pensate della crisi e quali soluzioni proponete?
La crisi economica ha dimostrato per l'ennesima volta il fallimento del capitalismo di stampo turbo-liberare, un sistema che non solo ha causato paurose sacche di povertà ma che ha contribuito a distruggere gran parte del paesaggio naturale della nostra amata terra. Come Fronte appoggiamo il modello della decrescita sostenibile e proponiamo una visione economica che superi il solipsismo egocentrico del liberalismo ma che sappia fondere la meritocrazia e la carità tipica dei tradizionali sistemi comunitari. Allo stesso modo pensiamo che l'ambiante sia una risorsa fondamentale per l'uomo e quindi ci impegneremo a combattere tutti i "cementifica tori" che da anni hanno infestato i comuni e le provincie di Lombardia.

Perchè l'indipendenza della Lombardia risolverebbe i nostri problemi? Non sarebbe meglio risolvere i problemi del Sud col federalismo solidale?
Come già ricordato il federalismo modello italiano sarebbe necessariamente destinato a fallire dal momento che gli interessi economici nel meridione sono talmente forti che nessun politico rinuncerebbe al proprio elettorato per cambiare veramente il paese. L'indipendenza della Lombardia non solo sarebbe un fiero atto di libertà ma, prima di tutto, un atto di giustizia dal momento in cui lo stato sperpera il nostro denaro e solo una minima parte delle tasse versate dagli onesti lombardi viene reinvestita sul territorio. Attualmente viviamo nella situazione grottescamente singolare di essere una delle regioni più produttive dell'intera Europa che però vanta una rete stradale e infrastrutture scarsissime: un'indipendenza nazionale garantirebbe quella gestione disinteressata, fatta da lombardi per lombardi, che porterebbe la Lombardia alle vette economiche (e soprattutto sociali) dell'intero continente.

Come pensate di ottenere l'indipendenza della Lombardia?
L'indipendenza della Lombardia non più essere uno slogan. La libertà nazionale deve essere un processo condotto a piccoli passi iniziando con una solida riscoperta della lingua e della cultura lombarda per poi passare alla battaglia politica vera e propria nei comuni, nelle province e in regione. Non bisogna fare l'errore di essere precipitosi e di rincorrere sempre l'elezione di turno; la libertà è un concetto difficile da conquistare e prima di tutto bisogna averlo interiorizzato e pubblicamente dimostrato: solo i liberi potranno condurre una nazione di uomini liberi verso l'indipendenza.

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